Lo studio è a vostra disposizione per qualsiasi informazione sulle attività di ecommerce e la relativa normativa fiscale.
Aprire un negozio online prevede una serie di costi, spese di gestione e obblighi fiscali per il titolare del sito di e-commerce.
E’ consigliabile rivolgersi ad un professionista esperto che possa fare un’attenta analisi del vostra idea imprenditoriale e della vostra situazione prima dell’inizio dell’attività. Potrà quantificare i costi fissi e variabili che un’impresa dovrà sostenere in fase di apertura e per la sua gestione.
Con il professionista potrete valutare la scelta del regime fiscale da adottare sulla base di una serie di fattori che caratterizzano il vostro business.
In linea di principio è conveniente per un e-commerce di nuova costituzione aderire al regime forfettario,( se sono rispettati i requisiti di accesso e le condizioni previste da questo nuovo regime), visto che la tassazione è notevolmente inferiore e sono previsti delle semplificazioni riguardo agli adempimenti e obblighi fiscali. Ma la risposta non è univoca, è necessaria una valutazione caso per caso.
Articolo sui regimi fiscali in vigore nel 2016 – Leggi
Ecco alcune motivazioni: non si sostengono spese se non quello relativo al sito da creare e di un buon software/programma di gestione magazzino (Dimentichiamoci del costo del affitto di un negozio, costi di energia, telefonici, rifiuti);vendita diretta senza l ausilio di intermediari; Un potenziale cliente potrà visione sempre i vostri prodotti; tutte le attività amministrative più noiose saranno più facili da gestire grazie alla piattaforma.
Oltre a specifici obblighi informativi previsti per determinati servizi/beni, deve rendere facilmente accessibili (nel senso che qualsiasi utente medio dovrà essere in grado e senza particolari difficoltà e alle informazioni), in modo diretto(dovrà consentire all’utente di conoscere in un unico contesto le informazioni tramite lo stesso sito nel quale è offerto il bene o il servizio) e permanente (nel senso che le informazioni dovranno essere accessibili in modo stabile, ma ciò non vieta che siano modificate o aggiornate), ai destinatari del servizio nonché alle autorità competenti le seguenti informazioni generali (art. 7 del D.lgs. n. 70/2003):
– il nome, la denominazione o la ragione sociale;
– il domicilio o la sede legale;
– gli estremi che permettono di contattare rapidamente il prestatore e di comunicare direttamente ed efficacemente con lo stesso, compreso l’indirizzo di posta elettronica;
– il numero di iscrizione al repertorio delle attività economiche, REA, o al registro delle imprese;
Si deve in via preliminare procedere all apertura della partita iva ,aprire la proprio posizione presso il registro imprese e l’INPS avvalendosi della comunicazione unicamente e presentazione al Comune della Scia (segnalazione certificata di inizio attività)
No, è necessario una procedura Separata che viene attivata dal commercialista . I soggetti passivi IVA che vogliono effettuare commercio elettronico diretto, (considerato prestazione di servizi ai sensi dell art.7 del DPR 633/72), in ambito comunitario nei confronti di altri soggetti passivi iva devono effettuare l’iscrizione al Vies; medesima iscrizione deve esser fatta dai soggetti passivi IVA che svolgono attività di commercio elettronico indiretto in presenza di acquisti/cessioni intracomunitarie di beni ai sensi degli artt. 38 e 41 del DL n. 331/1993.
È il registro elettronico europeo che consente agli operatori di verificare la validità del numero di identificazione IVA dei propri clienti collegandosi ai sistemi fiscali dei paesi membri dell’ Unione Europea. Ogni operatore che voglia effettuare acquisti/cessioni intra comunitarie deve comunicarlo all’ Agenzia delle Entrate compilando un apposito modello.
Possiamo scegliere tra una gestione diretta o indiretta del magazzino. Se decidiamo per una gestione diretta dobbiamo investire in tempo e denaro. E’ necessario un magazzino nel quale conservare le merci comprate che saranno poi rivendute ai clienti sulla base degli ordini raccolti sul nostro sito. È un aspetto della gestione molto impegnativo in quanto dobbiamo tenere sempre sotto controllo le scorte per evitare ritardi nelle eventuali consegne. Se optiamo per una gestione indiretta (dropshipping) allora non siamo impegnati nella gestione di un magazzino perché i prodotti che venderemo provengono dai magazzini dei produttori o fornitori nazionali/internazionali. Si può dire che in questo caso siamo dei procacciatori in quanto non compriamo la proprietà dei beni che vendiamo.