Il settore agricolo in crescita

Molti sono i giovani che hanno deciso di creare aziende agricole apportando innovazione tecnologica rispetto alle generazioni passate. Per questo motivo il settore agricolo è in crescita nonostante la crisi degli ultimi anni.

Oggi, però, l’imprenditore agricolo deve avere anche una serie di competenze che vanno oltre la produzione di quei prodotti di eccellenza di cui è ricca l’Italia.

Una piccola azienda agricola può avere successo solo se applica delle strategie di marketing rivolte al contatto diretto con i clienti e verso i mercati esteri, se ha investito risorse importanti sulla promozione per fidelizzare i consumatori e se riesce ad investire sulla qualità della sua azienda.

L’imprenditore agricolo: definizione

L’imprenditore agricolo è colui che esercita una delle seguenti attività (art.2135 codice civile):

  • coltivazione del fondo
  • selvicoltura
  • allevamento di animali
  • attività connesse (attività dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamento di animali, oppure le attività dirette a fornire beni e servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, e l’attività di agriturismo).

Le altre figure professionali operanti in agricoltura

Imprenditore agricolo professionale (IAP)

Lo IAP dedica direttamente o come socio di società alla attività agricola e alle attività connesse almeno il 50% del proprio tempo complessivo di lavoro e ricava dalla attività agricola almeno il 50% del proprio reddito complessivo da lavoro. Inoltre lo IAP deve avere almeno uno dei seguenti requisiti professionali:
  • tre anni di lavoro in un’azienda agricola
  • il possesso di un titolo di studio come una laurea o un diploma superiore ad indirizzo agrario o assimilabile.

Le società di persone, di capitali e cooperative possono essere considerate IAP se ricorrono le seguenti condizioni:

  • lo statuto della Società preveda l’esercizio in modo esclusivo della attività agricola come definita dall’art. 2135 del Codice civile.
  • numero minimo di soci sia individualmente in possesso dei suddetti requisiti necessari per essere considerato Imprenditore Agricolo Professionale.

In particolare, il numero minimo di soci affinchè una società sia considerata IAP è il seguente:

  • nelle società di persone, almeno un socio, (accomandatario per le sas), dev’essere in possesso della qualifica di IAP
  • le società cooperative devono avere almeno un socio-amministratore in possesso della sudetta qualifica
  • nelle società di capitali, almeno un amministratore dev’essere in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale.

Coltivatore diretto

Tale figura svolge abitualmente e manualmente la propria attività in agricoltura,
con la propria forza lavoro e quella dei suoi familiari e sia in grado di fornire almeno un
terzo della forza lavoro complessiva richiesta dalla normale conduzione dell’azienda
agricola. Il CD è un imprenditore agricolo che si avvale esclusivamente o prevalentemente di manodopera familiare, mentre lo IAP  si avvale
prevalentemente di manodopera salariata. Il coltivatore diretto deve esercitare l’attività per almeno 104 giornate lavorative.
Sono previste agevolazioni nel settore agricolo che permettono di rendere concreta una valida idea imprenditoriale.